“Carla Fracci è più leggera dell’aria, più lieve di un sospiro”
Carla Fracci nasce a Milano il 20 agosto 1936.
Il padre fa il tranviere e ha la passione per il tango. La porta perciò spesso nelle balere a guardare ballare. Entra alla Scala per un caso fortuito: un amico di famiglia, professore d'orchestra del teatro milanese, suggerisce ai genitori di iscriverla alla scuola di ballo. Quando, piccolina e fragile, si presenta agli esami di ammissione, i commissari non la prendono molto in considerazione, ma il suo visino dolce suscita tenerezza in una maestra presente all'audizione e Carla viene ammessa. Si diploma alla Scala nel 1954 ed entra a far parte del Corpo di Ballo nel 1955.
Dopo il "passo d'addio" al termine della scuola, avviene il classico colpo di fortuna. Alla Scala si rappresenta "Cenerentola" e Violette Verdy, prima ballerina dell'Opéra di Parigi, rinuncia ad alcune recite. Carla viene chiamata in palcoscenico per provare la parte e viene scelta come sostituta. Il debutto trionfale avviene il 31 dicembre 1955. Da quel momento inizia la sua luminosa carriera.
Nel 1958 diviene prima ballerina della Scala e nello stesso anno avviene il grande incontro con il coreografo John Cranko che la vuole come Giulietta nella sua nuova versione di "Romeo e Giulietta" per la Fenice di Venezia. Successivamente, nel 1959, interpreta al Royal Festival Hall di Londra per la prima volta Giselle: personaggio con il quale la ballerina milanese si afferma in tutto il mondo. Segue un lungo elenco di eroine del balletto: Aurora, Gelsomina, Odile/Odette, Swanilda, magistralmente da lei interpretate e che, grazie alla sua straordinaria sensibilità, la consacrano come la ballerina-interprete per eccellenza.
Carla prosegue la sua formazione artistica partecipando a stage avanzati a Londra, Parigi e New York. Danza in Italia e all'estero con partner d'eccezione: Rudolph Nureyev, Milhorad Miskovich, Vladimir Vassiliev, e tanti tanti altri.
Carla si sposa nel 1962 con il regista Beppe Menegatti e, nel 1968, mette al mondo Francesco.
Nel 1974 comincia a danzare con l'American Ballet Theatre.
Diventa direttrice del Corpo di Ballo del San Carlo di Napoli nel 1988 e successivamente dell'Arena di Verona e del Teatro alla Scala.
Dal 1995 al 1997 dirige il corpo di ballo dell'Arena di Verona. Dal 1994 è membro dell'Accademia di Belle Arti di Brera. Dal 1995 è anche presidente di Altritalia Ambiente, associazione ambientalista.
2002: Una vera e propria sfida quella di Carla Fracci, che ha vestito in quella stagione i panni maschili di Amleto sul palcoscenico del Teatro dell'Opera a Roma, in un balletto ispirato all'omonimo dramma shakespeariano. Carla interpreta un ruolo maschile, unica donna attorniata da una compagnia di uomini.
Oggi è la direttrice del Corpo di Ballo dell'Opera di Roma.
Riceve, nel corso della sua carriera, numerosi premi internazionali e viene insignita del titolo di Cavaliere, Commendatore e Grand'Ufficiale della Repubblica Italiana.
Carla Fracci, la piccolina che non sarebbe mai potuta diventare una ballerina, con il suo spiccato spirito di sacrificio, è diventata un "mito" della danza: un esempio per tutti i giovani allievi.
- Scrisse di lei il grande poeta Eugenio Montale:
" Carla Fracci è Giulietta…Carla, eterna fanciulla danzante ".
- Una riflessione di Carla Fracci sulla sua vita di ballerina:
" Nel nostro lavoro bisogna essere sempre "nuovi" e pronti a rimettersi in discussione: io ho danzato centinaia di spettacoli, ho consumato migliaia di scarpine da ballo, ho percorso chilometri e chilometri sul legno del palcoscenico, ho viaggiato moltissimo, ma ogni volta, per me, è quasi "un debutto". Anche nel mondo del balletto ci sono momenti di crisi; c'è chi litiga, chi è geloso, chi fa i capricci: ma questa forma d'arte è così esigente che sul palcoscenico si dimentica tutto.
Una ballerina deve pensare a se stessa, a quello che deve fare, a non sbagliare mai; deve seguire la musica, ricordare, esprimere.
Ho danzato con i più grandi ballerini ed è superfluo dire che avere un buon partner ti aiuta moltissimo. Dà sicurezza. E moltiplica le possibilità di realizzare uno spettacolo di qualità.
So di essere diventata un simbolo per tanta gente, occupo nel cuore di molti un posto che non avrei mai pensato di occupare e la popolarità mi ha dato tanti vantaggi. Le sale dei teatri agli spettacoli di balletto sono ancora zeppe di gente. Si dice - e io lo credo - che io e altri come me abbiamo aperto la strada a quelli che avanzano insieme a noi. "
RICONOSCIMENTI ARTISTICI 1985: Gargano
1985: Paul Harris, dal Rotary International
1988: Exploit
1989: Nijinsky
1989: Montecatini Terme
1991: Premio dalla Fondazione Strawinsky-Diaghilev di New York
1991: Premio Cultura dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri
1992: Grosso per la danza, Lodi
1992: Donna Dieci e lode, Milano
1993: Premio dalla Fondazione Strawinsky-Diaghilev di New York
1995: Carlo Alberto Cappelli international prize
1995: Premio per la donna dell'anno
1996: Maschera d'oro
1997: Giuseppina Stepponi
2003: Cavaliere di Gran Croce Ordine al Merito della Repubblica Italiana |
Carla Fracci è stata talora oggetto di critiche anche aspre.
Di recente, Roberto Bolle in un'intervista rilasciata al Corriere della Sera ha parlato di "egoismo" della Fracci, vista come una delle responsabili del mancato rinnovamento della danza in Italia. ( articolo Corriere della Sera )